Trent’anni. In realtà sono molti di più. Eppure i diritti dei bambini continuano ad essere negati ogni giorno. E non in paesi lontani o poveri, devastati da guerre e carestie. Ma nel nostro Belpaese.
Grazie ad ipocrisia e viltà, quello che fu la culla del diritto s’è trasformato nella tomba dei diritti. Dei bambini.
Artifici retorici privi di senso logico e banali luoghi comuni hanno creato un Moloch silenzioso quanto perverso ed efficace che nega ai figli di genitori separati il più elementare dei loro diritti: continuare a godere dei loro affetti più cari.
E non c’è convenzione, trattato o costituzione che tenga: in questo tribunale s’è sempre fatto così.
Non basta perciò cambiare gioco, occorre anche cambiare giocatori: è ora che gli spettatori scendano in campo e siano i veri ed unici protagonisti, senza concedere deleghe e senza ulteriori rinvii.
Perché non trascorrano più neanche trenta secondi invano.